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Lo sport spesso salva la vita!

Lo sport spesso salva la vita!

Vorrei raccontarvi una storia, magari una come tante ma che, se condivisa, può aiutare, fare riflettere e motivare.

Ognuno ha il suo percorso e trova la passione in qualsiasi cosa. Credo che lo sport debba fare parte della nostra vita. Parlo di quello attivo, più o meno intenso. Parlo di quello amatoriale, quello di tutti i giorni e non necessariamente quello praticato a livello agonistico. Quello che, in primis, in sorta ad una fatica fisica cardiaca muscolare ti dà motivazione.


Questa la storia di un ragazzo che giocava a basket e che dal 2018, grazie a suo padre, si è avvicinato al podismo e all’atletica. Continuando ovviamente ad amare e seguire il basket (senza praticarlo).

La corsa però era ed è diventata parte della sua routine settimanale, tant’è che inizia a migliorare e comincia a prendere parte alle prime competizioni agonistiche.

Finché durante una visita medico-sportiva di routine, gli viene evidenziata una anormalità nel battito cardiaco, ossia un caso di pre-eccitazione ventricolare detta Sindrome di Wolf-Parkinson-White, nulla di incurabile; solo qualche mese di stop ed una procedura operatoria di ablazione cardiaca per ristabilire la normalità.

Così dopo l’operazione con tutto l’entusiasmo che aveva messo da parte insieme alla voglia di ricominciare, riprende ad allenarsi e a gareggiare tornando a divertirsi facendo ciò che gli permetteva di staccare la testa dallo studio e da tutto.
Ma un giorno, precisamente il 30 dicembre 2022, una data che non credo si scorderà mai, mentre stava facendo delle ripetute in pista il cuore iniziò ad accelerare, a battere incontrollatamente anche a riposo: non smetteva, anzi accelerava. La vista si era annebbiata e d’improvviso si era ritrovato a terra incapace di rialzarsi.
Si trattava di una recidiva della sindrome per cui si era già operato un anno prima e che si era manifestata di nuovo, in maniera molto pericolosa; poco da fare se non operarsi nuovamente. Così, circa un mese e mezzo dopo, subisce la sua seconda ablazione cardiaca.
Nei mesi successivi effettua tutti i controlli necessari e alla fine, dal momento che il suo cuore era in super forma e andava tutto bene, gli viene nuovamente data la possibilità di praticare atletica in modalità agonistica.
Torna ad allenarsi, le prime volte con un po’ di timore nello spingere troppo, ma appena ripresa confidenza, con assoluta tranquillità e piacere torna anche a gareggiare; sempre col sorriso e a divertirsi conscio che la sua vittoria più grande l’ha già ottenuta.
   
In conclusione, ho voluto che Massimo (il ragazzo in foto) condividesse la sua storia per fare capire l'importanza dello sport e dell'attività ludico motoria nelle nostre vite. I medici cardiologi che hanno operato Massimo sono stati chiari: se non avesse praticato dello sport non sarebbe venuta alla luce la patologia, con cui è nato, e col passare degli anni se fosse venuto fuori il problema sarebbe stato peggio. Molto peggio.

Quindi ritagliate una parte della vostra giornata allo sport e fate anche le opportune visite medico sportive (agonistiche o non); fatele sempre.
Prevenire è meglio che curare e lo sport è anche Prevenzione!


Foto by Piero Giacomelli, Lorenzo Lombardo e Daniele Verzieri