Cari adolescenti, tornate allo sport agonistico

Lettera aperta agli adolescenti

Cari ragazzi, la vostra euforia per l’Italia calciofila europea mi trasmette tanta gioia dopo i momenti difficili del Covid. Però, da vecchio atleta, non riesco a pensarvi solo spettatori, non si deve lasciare lo sport agonistico a 13 anni, vi vorrei tutti protagonisti a vita, qualunque sia la specialità scelta.

Tanti di voi hanno mollato la pratica sportiva, hanno incatenato l’energia pura dell’adolescenza a causa della scuola sempre più esigente e gli allenamenti, spesso, ripetitivi e noiosi. Eppure, quando l’evoluzione del corpo si dissocia dalla mente, la pratica sportiva agonistica, con le sue regole, con le sue battaglie, l'alternanza di vittorie e sconfitte, stimola a conoscersi, a migliorarsi. Scegliete personalmente la specialità sportiva che vi dà piacere nella sua esecuzione, organizzate il tempo per lo studio, nelle amicizie e nello sport, investite su voi stessi senza considerare troppo il  raffronto con l’avversario. I professori, gli allenatori faciliteranno la vostra passione, vi seguiranno con ammirazione e rispetto.

A 20 anni compresi che non avevo il motore per diventare un campione di ciclismo ma contemporaneamente, che  pedalare ed impegnarmi in quel campo, mi dava tanta gioia. Ho ripreso a gareggiare, qualche volta a vincere, a viaggiare e salire le montagne con la bici, oggi, continuo a produrre tante idee ed azioni al servizio del ciclismo. Questo significa continuare la pratica sportiva per sempre.

Sono convinto che in tanti di voi, queste brevi parole, produrranno una riflessione verso il ritorno allo sport agonistico. Cominciate subito a seguire con entusiasmo le gare delle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi, organizzate con gli amici lo stesso “carosello” di bandiere e canti finora riservato ai calciatori, per tutti gli atleti italiani medaglia d’oro a Tokyo. Forza ragazzi, lo sport agonistico vi aspetta!

Gianfranco Di Pretoro